Le Dolomiti sono cambiate, ma la Val Brenta rimane uno dei luoghi più suggestivi e spettacolari dei Monti Pallidi. Il sentiero che inizia da Vallesinella sale nel bosco fino al Rifugio Casinei, e poi traversa con percorso spettacolare fino al Rifugio Brentei, ai piedi della bastionata del Crozzon di Brenta e della Tosa. La salita finale verso la Bocca di Brenta si svolge su estesi nevai, ed è riservata a escursionisti esperti.
Da Madonna di Campiglio si segue la stretta strada asfaltata che conduce in 3,5 km al posteggio di Vallesinella (1513 m). In estate è possibile utilizzare un servizio di navetta. A piedi, traversato un portale di legno, si segue il comodo sentiero a tornanti (segnavia 317) che sale in un magnifico bosco di abeti. Dove questo si dirada si raggiunge il Rifugio Casinei (1850 m, 0.45 ore), su una radura da cui appaiono lo Spinale e la catena settentrionale del Brenta.
Si riparte (segnavia 318) lasciando a sinistra un primo sentiero per i rifugi Tuckett e Sella, e raggiungendo un crinale da cui appaiono il Crozzon e la Tosa. Il sentiero, ora dedicato ad Arnaldo Bogani, traversa ai piedi delle rocce del Fridolìn, lascia a sinistra un secondo itinerario per il Tuckett e riprende a traversare un ambiente spettacolare e roccioso superando una cengia, una galleria artificiale e un canalone, dove si incontra neve fino a luglio. Una salita tra grossi massi porta al terrazzo che ospita il Rifugio Maria e Alberto ai Brentei (2182 m, 1 ora), belvedere sulla Tosa e il Crozzon.
Si riparte (ancora segnavia 318) passando accanto alla cappella del rifugio, e risalendo a mezza costa la Val Brenta Alta. Il sentiero raggiunge i ghiaioni ai piedi della Torre di Brenta, passa ai piedi del Campanile Alto e del Campanile Basso, poi inizia ad alzarsi per ghiaioni e nevai offrendo un magnifico colpo d’occhio sulla torre rocciosa più famosa del massiccio.