I funghi chiodini (Armillaria mellea) secondo alcuni autori meriterebbero l’appellativo di asparago dei funghi in quanto come per gli asparagi la parte commestibile è la punta e la prima parte del gambo, il resto del fungo è molto coriaceo e duro e viene eliminato. Il loro nome deriva dalla loro forma “a chiodo”.
Il cappello ha una dimensione che può arrivare ai 12-15 centimetri di diametro, è carnoso, sub-globoso e conico la superficie ha un colore che può variare dal giallo miele al rossiccio-brunastro. L’orlo è sottile un po’ striato e arrotolato, se si gira la cappella si possono osservare le lamelle non troppo fitte di colore bianco o rosate. Il gambo è di color giallastro o bruno ha una forma cilindrica e le dimensioni variano da 5-12 cm di altezza a 1-2 di larghezza, il gambo è pieno e midolloso inoltre i chiodini crescono in cespi e i gambi dei vari individui sono saldati insieme. Ogni chiodino presenta poi un anello bianco sul gambo sotto la cappella.
La carne del cappello e della prima parte del gambo è soda il resto del fungo è duro e coriaceo e viene eliminato. L’odore è fungino piuttosto intenso negli esemplari sviluppati.
Il chiodino è un fungo parassita che può portare alla scomparsa delle piante parassitate provocando il marciume radicale fibroso e si propaga da una pianta all’altra attraverso cordoni di ife. Cresce nel periodo autunnale e lo si trova nei tronchi degli alberi quali latifoglie e conifere.
Il chiodino è molto apprezzato e utilizzato in cucina, per essere consumato però va prima cotto. Il fungo infatti contiene un tossina proteica (emolisine) termolabile a 70°C che viene denaturata dopo la cottura in acqua bollente per una ventina di minuti. L’acqua di cottura va poi buttata e non deve essere consumata.
Se desiderate conservare i chiodini surgelandoli, puliteli lavateli e fateli bollire quindi metteteli nel freezer, non surgelateli crudi in quando le emolisine vengono fissate nella struttura del fungo e anche se cotti le tossine non vengono completamente eliminate, provocando problemi gastrointestinali.
Prestate molta attenzione quando raccogliete i funghi fateli controllare da persone esperte prima di consumarli in quanto esistono specie simili ma tossiche o mortali. Tra le specie simili alla Armillaria mellea troviamo la Armillaria gallica, commestibile ma tossico se consumato crudo, Armillaria tabescens, priva di anello e tossica se consumata cruda, la Collybia fusipes non commestibile, l’Hypholoma fasciculare velenoso, è detto anche falso chiodino per la sua somiglianza, e la Pholiota squarrosa che è molto simile ai chiodini ma non è commestibile.
I chiodini vanno consumati con moderazione e cautela senza esagerare.